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giovedì 24 giugno 2021

CASTELLO: LAVORI DI RIPRISTINO ORDINATI DAL TRIBUNALE NON SONO STATI COMPLETATI.

La bozza di convenzione depositata al Comune dai proprietari del castello così inizia:

Premesso - che Borgo Ducale srl è proprietaria dell’immobile storico denominato “castello di Oria” -che giusta permesso di costruire n.6/19 del 15/02/19 muniti delle necessarie autorizzazioni sono state eseguite sul Castello lavori di ristrutturazione, ripristino dello stato dei luoghi e sistemazione dell’area parco;

 Nella mattinata di ieri, nel corso dei lavori della Commissione Cultura della Regione Puglia, relativi al castello di Oria, l'architetto Errico della Soprintendenza ha dichiarato: "I lavori di ripristino disposti dalla sentenza del Tribunale non sono conclusi, ma sono ancora tuttora in atto, ed io con la D/ssa Biffino, mia collega archeologa, siamo stati di recente a verificare questi lavori di ripristino all'interno del castello, che ricordiamo comprende anche un'area del parco".

Nel video che segue potete ascoltare con le vostre orecchie:



mercoledì 23 giugno 2021

23/06/2021 - AUDIZIONE MENTE CIVICA ORIA IN COMMISSIONE CULTURA REGIONE PUGLIA CIRCA CASTELLO DI ORIA

La nostra associazione stamattina, tramite il dott. Glauco Caniglia, componente di questa associazione, ha partecipato, in videoconferenza, all'audizione della VI Commissione Cultura della Regione Puglia affinché il Castello di Oria venga dichiarato di "interesse eccezionale" e conseguentemente aperto alle visite pubbliche.

Di seguito il suo intervento. 


 

lunedì 21 giugno 2021

ORIA - CASTELLO: Perchè il Comune deve chiedere il risarcimento danni ai condannati.........

 Il giornale online Lo Strillone oggi ha pubblicato un articolo relativo alla diffida a firma di 8 cittadini oritani, inviata alla sindaca di Oria circa l'obbligo di richiedere il risarcimento danni nei confronti di persone condannate per reati penali (abusivismo edilizio ed altro) in danno del castello di Oria.

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A beneficio dei nostri lettori riportiamo il contenuto dell'art.9 del D. Lvo 267/2000 TUEL:

1. Ciascun elettore può far valere in giudizio le azioni e i ricorsi che spettano al comune e alla provincia.

2. Il giudice ordina l'integrazione del contraddittorio nei confronti del comune ovvero della provincia. In caso di soccombenza, le spese sono a carico di chi ha promosso l'azione o il ricorso, salvo che l'ente costituendosi abbia aderito alle azioni e ai ricorsi promossi dall'elettore.

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 La sentenza n. 275/19 del Tribunale di Brindisi, in relazione al procedimento penale (n. 4387/11 R.G. notizie di reato) avente ad oggetto gli abusivismi commessi in danno del Castello di Oria così testualmente ha statuito: “I fatti oggetto di contestazione di cui al capo a), consentono di ritenere provata la domanda civile fatta valere dal Comune di Oria e di emettere quindi condanna degli imputati OMISSIS, OMISSIS, OMISSIS e OMISSIS al pagamento del risarcimento del danno, da liquidarsi in separata sede e delle spese sostenute per l’esercizio dell’azione civile, liquidate in dispositivo alla luce dell’attività difensiva svolta.

Ed invero, le violazioni urbanistico edilizie, conseguenza non solo dei reati di natura edilizia prescritti, ma anche dell’abuso d’ufficio, hanno determinato nei confronti dell’ente comunale non solo il danno risarcibile identificabile con la negativa incidenza sull’interesse dell’ente pubblico al libero esercizio della propria posizione funzionale, così come su quello alla realizzazione del programmato sviluppo urbanistico; danno che può essere anche solo non patrimoniale, determinato dalla mancata o ritardata realizzazione dell’interesse pubblico. Ma hanno determinato anche un danno proprio rappresentato dalla lesione all’immagine del Comune ed una lesione irreversibile dell’autenticità del patrimonio storico culturale del paese, intervenendo in maniera illecita sul castello, notoriamente vero e proprio simbolo della municipalità oritana”.

venerdì 14 maggio 2021

CASTELLO DI ORIA - PUBBLICHIAMO UN PENSIERO DEL DR. RINO D'ANDRIA

A cura del Dr. Rino D'Andria,  Responsabile tecnico-scientifico Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici Università del Salento.

SERVIZIO PUBBLICO O CATTIVO SERVIZIO?

Mi ha suscitato indignazione e stupore il servizio andato in onda sul TG3 Puglia, mercoledì 12 maggio, sul nostro disgraziato Castello. Non una parola è stata proferita sui gravi fatti giudiziari che ne hanno causato la chiusura e soprattutto sulle alterazioni che ha, forse irrimediabilmente, subito. Sarebbe forse ora che prendessimo tutti coscienza del fatto che il Castello, come l’hanno conosciuto molti di noi, non esiste più e avessimo finalmente il coraggio di affermarlo. Perché oggi è ormai solo una sala ricevimenti per matrimoni cafoni.

Marcello Semeraro e Mimmo Spina
Nel medesimo servizio ho sentito affermare senza vergogna che si tratta di uno dei castelli meglio conservati anche grazie agli ultimi restauri (in seguito ai quali sono state patteggiate condanne!). E infatti abbiamo potuto tutti “ammirare” l’assurda pavimentazione del cortile interno (arricchito di leziosi lampioncini) o i terribili nuovi soffitti lignei a cassettoni realizzati nelle sale da cui pendono pacchiani lampadari destinati a illuminare cascate di prosciutto e torte multicolori. Il marchese Bernardino Bonifacio sarebbe certamente orgoglioso di vedere come sono state devastate le stanze in cui visse (esistono ancora?).

Ci si renda conto che allo stato attuale non è più possibile eludere i pressanti interrogativi su cosa il Castello rappresenterà in futuro per la comunità di Oria e del territorio e su quanto fatalmente sopravviverà della sua eredità storica e simbolica. Su quanto sarà ancora percepibile della lunga stratificazione di luoghi ed accadimenti che l’hanno interessato nei secoli facendogli acquisire un forte valore identitario. Per questo, personalmente, mi auguro che il richiesto cambio di destinazione d’uso venga negato dalla Soprintendenza perché è l’unica residua speranza di poter tornare a discutere del Castello come contenitore culturale ed impedire la sconsiderata convenzione – totalmente sbilanciata in favore dei proprietari – che il Comune vorrebbe stipulare.

Assessore Lucia Iaia e Mimmo Spina
Nei miei sogni (sogni appunto) c’è una cittadinanza indignata che, invece di aspettare la riapertura di un contenitore - vuoto e sfregiato - per qualche ora alla settimana, chiede a gran forza, con il sostegno senza ambiguità delle istituzioni, che sia restituita dignità al SUO Castello raccogliendo 15.000 firme da mandare alla Soprintendenza che sta esaminando la richiesta; che sia avviata una seria e aperta discussione su come porre rimedio, anche parziale, ai danni arrecati. Diversamente, gli spazi del Castello serviranno solo ad accogliere karaoke, trenini e applausi agli sposi che entrano festosi con limousine bianca e palloncini. E’ questo che vogliamo pur di farci qualche selfie sui camminamenti o di attirare qualche turista di bocca buona? Se qualcuno, colpevolmente complice, ha in questi mesi guardato seriamente a questa possibilità, dovrebbe avere il coraggio di ricredersi e apprezzare il valore della vergogna, del rossore sul volto. Tutto sommato, come si legge nel Don Chisciotte, “meglio la vergogna sul viso che una macchia sul cuore”.

                                                                        Rino D’Andria, Cittadino oritano



 

venerdì 22 gennaio 2021

ORIA - ALBERI DI LECCIO CANNIBALIZZATI

Alla D/ssa Maria Carone, sindaco della città di Oria

All’Ing. Simona Erario, Assessore all’Ambiente del Comune di Oria

e, p.c.:

Organi di Stampa

OGGETTO: Oria – Potatura alberi di leccio in Viale Regina Margherita.

 Questa associazione con la presente intende stigmatizzare l’effettuazione di potature al patrimonio arboreo pubblico in spregio a qualsiasi regola.

E’ sotto gli occhi di tutti ciò che stanno subendo in questi giorni i lecci di Viale Regina Margherita. Ci rifiutiamo di indicare col termine “potatura” il trattamento che si sta effettuando a tali alberi.

 Fra l’altro il Decreto del Ministero dell’Ambiente 10 marzo 2020 (Criteri Ambientali Minimi), prevede che "l'aggiudicatario deve evitare di praticare la capitozzatura, la cimatura e la potatura drastica perché indeboliscono gli alberi e possono creare nel tempo situazioni di instabilità che generano altresì maggiori costi di gestione".

Inoltre, ci è stato riferito che gli scarti di tali operazioni vengono ammassati all’interno dell’area ex polveriera, contrariamente alla normativa in materia.

 Ciò premesso, chiediamo che:

- vengano interrotte immediatamente dette sciagurate operazioni e venga individuata altra ditta idonea alla bisogna, qualora quella già incaricata non disponga di personale qualificato;

- venga data completa attuazione a quanto previsto dal suddetto Decreto Ministeriale.

 Per quanto occorrer possa, segnaliamo articoli presenti nel web che illustrano il modo corretto di potare i lecci:

 www.tobiaspelli.it/potatura-leccio-firenze/

 www.lavocedimanduria.it/news/locali/507366/la-potatura-dei-lecci-parere-degli-esperti-legambiente

 www.gioianet.it/attualita/818-i-lecci-e-le-potature-sbagliate-e-contestate.html

 www.ilcentro.it/teramo/potature-estreme-degli-alberi-protesta-italia-nostra-1.2384500

 Cordiali saluti.

 Oria, lì 22 gennaio 2021

ASSOCIAZIONE MENTE CIVICA ORIA

 www.mentecivicaoria.it

 posta elettronica: info@mentecivicaoria.it